La Strada del Vino della Costa degli Etruschi attraversa il cuore della Toscana, dalla Maremma al Chianti. Tra i luoghi più belli della costa toscana si trova Bolgheri, una località rinomata per i suoi vini rossi DOC.
3 cantine da non perdere a Bolgheri
La denominazione Bolgheri DOC è stata riconosciuta ufficialmente nel 1994, a seguito della qualità e del prestigio acquisiti dai vini rossi prodotti nella frazione di Castagneto Carducci. La produzione di vino rosso Bolgheri DOC prevede l’uso di diverse varietà di uve rosse, tra cui Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Syrah e Sangiovese. Scopri la storia di queste cantine e scopri le offerte su Ethyly.
Tenuta dell’Ornellaia
Vinificazione di Eccellenza a Bolgheri
Una tenuta vitivinicola che abbraccia cento ettari di terra e mare. Fondata nel 1981 dal marchese Lodovico Antinori, la proprietà è oggi della famiglia Frescobaldi, che continua a portare avanti l’eredità di questo luogo unico.
I terreni di Ornellaia sono di origine marina, alluvionale e vulcanica, creando un ambiente perfetto per la coltivazione di varietà di uve eccezionali. I vigneti sono suddivisi in piccole parcelle: qui, Cabernet Sauvignon e Merlot sono i vitigni principali, seguiti da Cabernet Franc e Petit Verdot. I filari sono esposti prevalentemente a sud-ovest, catturando fino all’ultimo raggio di sole che tramonta sul mare.
Ma Ornellaia è molto più di un’azienda vitivinicola. Il progetto Vendemmia d’Artista, ad esempio, prevede la produzione di edizioni limitate di bottiglie di grande formato (100 Double Magnum, 10 Imperial e 1 Salmanazar) numerate e firmate personalmente dall’artista. Inoltre, dal 2012, in ogni cassa di Ornellaia è inserita una bottiglia con un’etichetta creata dall’artista. Queste bottiglie sono molto ricercate dai collezionisti di tutto il mondo e alcune di esse vengono battute all’asta durante un evento annuale di raccolta fondi a sostegno dell’arte.
Con la prima vendemmia del 1985, Ornellaia ha creato un’icona tra i Supertuscan: l’Ornellaia, che è stato messo in commercio tre anni dopo, nel 1988. L’enologo di fama mondiale, Michel Rolland, ha iniziato a occuparsi della parte tecnica di cantina fin dall’inaugurazione dell’azienda. Nel corso degli anni ’90, sono state create le altre due etichette: “Le Volte” e “Le Serre Nuove“.
Negli anni 2000, Robert Mondavi, il grande produttore californiano, ha acquisito la Tenuta, cedendone poi il 50% alla Marchesi de’ Frescobaldi, che ha acquistato l’altro 50% solo tre anni dopo. La fine degli anni 2000 ha visto anche la nascita dell’etichetta “Poggio alle Gazze”, seguita dal selezionatissimo vino da vendemmia tardiva “Ornus”, ottenuto da uve di Petit Manseng lavorate in purezza.
Tenuta Argentiera
Alti Vigneti sul Mare di Bolgheri
La Tenuta Argentiera, situata nella splendida zona di Donoratico, è una vera e propria gemma della DOC Bolgheri. Con i suoi 500 ettari, di cui 75 coltivati a vigneti, questa tenuta è la più vicina al mare e allo stesso tempo la più alta di tutto il territorio, raggiungendo i 200 metri sul livello del mare. Il nome evoca le antiche miniere d’argento presenti in questa zona, il che fa sì che i vigneti siano considerati ancora più preziosi.
Il progetto enologico condiviso dal Marchese Piero Antinori, dall’agronomo Federico Zileri Dal Verme e dall’enologo Stephane Derencourt è riuscito a valorizzare le potenzialità dei terreni del 99, facendo sì che la Tenuta Argentiera diventasse una delle più interessanti del territorio. Nel 2016 la proprietà passa all’imprenditore viennese Stanislaus Turnauner.
La cantina è veramente suggestiva e domina la collina, ispirandosi alle fortezze granducali. Il progetto architettonico, realizzato dallo studio fiorentino Bernardo Tori, si ispira ai presidi difensivi dell’epoca etrusca. La struttura massiccia, caratterizzata da muri inclinati, favorisce la naturale termoregolazione e si presenta come un vero e proprio “fortino”, realizzato con pietre e materiali di recupero per donargli quella patina che solo il tempo da dare. All’interno vengono custodite ben 1200 barrique di rovere francese.
Ma non è solo l’architettura ad essere affascinante: la cantina offre anche una grande selezione di vini, tra cui il Poggio ai Ginepri – bianco IGT Toscana Vermentino, la Villa Donoratico – DOC Bolgheri rosso, l’Argentiera – un Bolgheri Superiore prodotto con le uve dei vigneti che si trovano alla massima altitudine, il Giorgio Bartholomaus 100% Merlot, l’Opheliah Maria 100% Cabernet Sauvignon, il Lavinia Maria 100% Cabernet Franc e il Ventaglio 100% Cabernet Franc.
La visita in cantina, su prenotazione, è un’esperienza da non perdere. Si parte con la visita ai vigneti fino al punto panoramico che si trova sulla collina, per poi continuare con la cantina, la barricaia e la degustazione guidata di vini accompagnati da un tagliere di salumi e formaggi locali.
Le Macchiole
Arte, Vino e Sostenibilità a Bolgheri
Nasce negli anni Ottanta con l’acquisto di 4 ettari di terreno. Fondata nel 1983 da Eugenio Campolmi, tra i soci fondatori della DOC Bolgheri, è oggi condotta dalla moglie Cinzia Merli insieme ai suoi due figli a seguito della prematura scomparsa del fondatore. E’ tra le pochissime cantine gestite da “local”, ovvero persone realmente nate e cresciute in questa terra.
Il forte legame della cantina con l’arte è rappresentato dal Murale sulla parete nord dell’azienda di Ozmo, uno degli street artist più celebri al mondo, che racconta la storia del territorio attraverso ventinove simboli raffigurati in scala di grigio. La cantina ha inoltre donato al comune di Castagneto Carducci, cinque cornici in corten, posizionate in luoghi simbolici dove osservare magnifici scorci. Le cornici sono state realizzate dai proventi del progetto artistico Messorio 04. per il quale sono state vendute 48 Mathuasalem dell’annata 2004, con un’etichetta ricavata da un’opera di Stefano Tonelli.
Nel 1989 nasce il Paleo Rosso, il primogenito, originariamente blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese e dal 2001 Cabernet Franc in purezza. Grazie a una scelta coraggiosa, la decisione dell’azienda è quella di puntare tutto sul monovitigno, per esprimere le potenzialità del territorio di Bolgheri. Nel 1994 nascono due grandi vini monovarietali: il Messorio (100%Merlot), e lo Scrio (100%Syrah). Unico Bolgheri DOC rosso della cantina e a ricordare l’originaria ispirazione bordolese è le Macchiole.
L’impegno della Cantina in termini di sostenibilità, si concretizza in vigna seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica e biologica e nella commercializzazione scegliendo di distribuire le bottiglie in scatole di cartone riciclato invece che nelle tradizionali casse di legno.
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